Vent’anni di differenziata. La rivoluzione partì da qui

Rifiuti, Cassano Magnago può vantare la primogenitura nazionale. Un modello riconosciuto: le scuole lo studiano come caso esemplare

– È un primato che dura da 20 anni esatti quello che fa di Cassano Magnago un modello nazionale nel recupero dei rifiuti.Tutto iniziò infatti il 18 dicembre 1995, quando il Comune allora guidato dal sindaco fu il primo in provincia ad avviare la raccolta differenziata porta a porta.

Si cominciò con gli scarti organici per poi estendere il servizio, l’anno seguente, agli altri tipi di rifiuti: partì così un percorso che avrebbe portato la città a distinguersi non solo per la quantità di spazzatura riciclata, arrivata oggi all’80%, ma soprattutto per l’efficienza nella gestione dell’igiene urbana. Tant’è vero che Cassano è stato anche il primo Comune del Varesotto a introdurre, nel luglio 2000, la tariffa a quantità, che premia chi riduce i rifiuti non riciclabili,

come i cassanesi hanno dimostrato di saper fare. Ne sono una prova i tanti riconoscimenti collezionati da una città che è da sempre al vertice della classifica provinciale dei “Comuni ricicloni”, titolo attribuito da Legambiente agli enti locali più virtuosi nel recupero dei rifiuti. Proprio l’ultima edizione del prestigioso premio ha visto Cassano svettare, fra i centri lombardi sopra i 10mila abitanti, come miglior Comune “rifiuti free”, vale a dire con una produzione pro capite, annua, di scarti indifferenziati sotto i 75 chili: sono appena 62 quelli gettati nel sacco viola da ogni cassanese. Insomma, «non occorre aspettare che si muovano i potenti: il mondo cambia grazie agli atteggiamenti positivi di ciascuno», ha sottolineato anche ieri il sindaco intervenendo all’Università dell’Insubria nell’ambito del laboratorio “Legalità e ambiente”.

L’iniziativa ha visto protagonisti gli alunni del liceo Manzoni e dell’istituto Daverio di Varese, che «hanno studiato Cassano come realtà locale capace di mettere in pratica le regole, sensibilizzando le persone sull’importanza della raccolta differenziata». Un modello che la città ha esportato nei centri vicini attraverso la Sieco, la società intercomunale cui è affidata l’igiene urbana e che nel 2016 proporrà una serie di appuntamenti culturali dedicati agli sviluppi futuri del servizio.