VERGIATE «A caval donato non si guarda in bocca». Ma a Vergiate il vecchio proverbio pare non valere: e la vista attenta di qualche cittadino si sposta anche decisamente più in basso della bocca. La donazione in questione è la fontana dell’artista locale Mario Bassi, raffigurante un discolo intento a orinare, collocata nella piazza Enrico Baj, inaugurata sabato scorso con la sede della nuova biblioteca. Un manufatto in bronzo sovrastante un bacile in granito composto di un unico pezzo che a qualcuno non è andato giù.
«È una vergogna – dichiara indignata la vergiatese Nicoletta Gandini – Quella fontana non è arte, ma una raccapricciante oscenità che offende i cittadini e reca insulto alla piazza titolata a un grande artista». La signora, che si definisce «un’amante dell’arte», si accanisce contro il “vecchio bambino” che, posto vicino all’ingresso della biblioteca frequentata da bambini e adolescenti, crea disagio e imbarazzo.
«È un’opera diseducativa: mi domando come il sindaco, che dice di avere a cuore i ragazzi, abbia potuto acconsentire ad esporre quello gnomo nudo con i genitali esposti che di artistico non ha nulla». La cittadina e mamma si rivolge a Bassi: «Dovrebbe limitarsi a fare il tecnico e il geometra, non l’artista. Come ha potuto la moglie di Baj approvare un’opera del genere?».
La Gandini, che ha raccolto il consenso anche di alcuni amici che non ritengono dignitosa la fontana, si appella al sindaco per far rimuovere il manufatto: «Sono disposta anche a lanciare una petizione e a raccogliere io stessa le firme al mercato. Ma spero prevalga il buonsenso».
Il sindaco Maurizio Leorato replica divertito: «L’arte è qualcosa di soggettivo: questo monello che fa pipì e di cui non si vedono gli attributi, coperti dalle mani, è simpatico. Nessuno voleva offendere la comunità. Esistono artisti di fama mondiale che hanno addirittura esposto le proprie feci… Noi non riteniamo di dover togliere la fontana che ci è stata donata».
Leorato ha ben altre preoccupazioni e liquida così la questione. Mario Bassi, invece, si dice sconcertato e senza parole: «Non volevo fare nulla di scandaloso, né tantomeno offendere qualcuno. Mi ero anzi preoccupato di non dare adito a cattivi pensieri e prima di realizzare la fusione in bronzo ho invitato la giunta a casa mia per vedere il modello ed esprimere un giudizio. Nessuno ha avuto da ridire».
Bassi ci scherza anche su, ma in fondo c’è rimasto male: «Se avessi immaginato tutto questo mi sarei tenuto il discolo nel giardino di casa. A Bruxelles esiste il “Manneken Pis”, un bambino che fa pipì in una fontanella, ed è l’attrazione più visitata».
Quanto poi alle valutazioni della signora Roberta Cerini Baj, moglie del grande artista scomparso nel 2003, Bassi rassicura: «Ero amico di Baj e quando morì Enrico donai a Roberta due miei quadri, uno dei quali raffigurante proprio lui al centro dei suoi personaggi artistici. Quei due quadri ora sono stati donati alla biblioteca di Vergiate. Roberta è persona intelligente e non era affatto contraria alla collocazione della fontana».
Paola Trinca Tornidor
s.affolti
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