VERGIATE – Due giorni fa, l’8 agosto, un signore ha notato, a lato della strada che porta da Vergiate a Corgeno, un animale insolito, a metà tra una lepre e un capriolo.
Si trattava di un marà, detto anche lepre della Patagonia, roditore diffuso soprattutto nel Sud America, veloce corridore e ottimo saltatore (può sfiorare i 30 chilometri orari di velocità e fare balzi che arrivano anche fino a 2 metri).
Ma come è arrivato dalla Patagonia? Ovviamente è stato portato in Italia dall’uomo, che commercializza questo animale da anni. Poi forse l’acquirente si è stancato di doversene occupare e l’ha abbandonato da qualche parte, oppure il marà è riuscito a scappare dalla gabbia… Fatto sta che il “rilascio” di specie non autoctone è tra le prime cause di perdita di biodiversità nel mondo (si ricordi, per esempio, il pesce siluro che, giunto dai Paesi che si affacciano sul Danubio, è infestante).