CARONNO PERTUSELLA Richiesta di mobilità per i 132 lavoratori dell’Ims: è il gelido annuncio arrivato in queste ore al presidio allestito in via Bergamo davanti al cancello dell’azienda che fino a due mesi fa produceva cd e dvd per tutti le maggiori case cinematografiche e musicali italiane. La speranza che aveva attenuato le paure dei lavoratori, dopo la visita a Vasco Rossi, è stata spazzata via dal fax inviato dal curatore fallimentare. «Ha avviato la procedura di mobilità per tutti i lavoratori e le lavoratrici – spiega sconcertato Antonio Ferrari delegato Cobas Cub – senza prendere in considerazione la possibilità della cassa integrazione, perché, questa è la motivazione che ci hanno fornito, l’azienda è ferma». Pur sconcertati i lavoratori sono intenzionati a proseguire la propria lotta per il posto di lavoro e per dare un futuro alla storica azienda.
«L’Ims non è affatto decotta – ribadisce Ferrari – la sua crisi è causata dalla dubbia gestione degli ultimi mesi. A giugno produceva un milione di cd e dvd al mese e l’amministratore di allora, aveva chiesto ai dipendenti di lavorare di più per aumentare la produzione fino a otto milioni». Proprio perchè convinti della possibilità dell’azienda di restare sul mercato i lavoratori hanno stilato un dossier in cui, con nomi, cifre e tempi si dimostra come l’attività potrebbe ripartire: «Questa resta per noi la strada da seguire: ci opporremo alla mobilità e alla chiusura con tutti i mezzi possibili». Inoltre la scelta del curatore preclude ai lavoratori anche la cassa integrazione: «È stata concessa a centinaia di aziende ma si è deciso di precludere questa possibilità ai dipendenti Ims».
Martedì 27 dicembre le rappresentanze sindacali andranno a Padova dove in mattinata avverrà l’incontro con il curatore. «Manifesteremo tutta la nostra contrarietà a questa presa di posizione» anticipa Ferrari.
Oggi una delegazione si recherà alla stazione centrale di Milano per portare solidarietà ai lavoratori saliti sulla torre per difendere il posto di lavoro mentre il pomeriggio di Natale, anche se con amarezza, Babbo Natale consegnerà i doni portati al presidio per i figli dei dipendenti Ims. «La notizia della mobilità – conclude Ferrari – fa male ma i lavoratori incrementeranno la lotta, poiché non accettano di pagare per errori degli altri».
e.marletta
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