Bruxelles, 16 dic. (Apcom) – I leader dei Ventisette, riuniti nel Consiglio europeo in corso a Bruxelles, hanno raggiunto un accordo sull’approvazione di un emendamento “limitato” all’articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, necessario (secondo la Germania che lo ha preteso) per poter predisporre il futuro ‘Meccansimo europeo di stabilità’ (Esm), ovvero il sistema permanente di risoluzione delle crisi che sostituirà dal giugno 2013 l’attuale Fondo temporaneo di stabilizzazione dell’Eurozona (‘European Financial Stability Facility – Efsf) da 440 miliardi di euro. Per arrivare all’accordo è stata fatta una concessione parziale ai tedeschi, che chidevano di attivare il ricorso all’Esm solo come estrema risorsa (‘ultima ratio’) per i paesi dell’Eurozona altrimenti a rischio di ‘default’
La proposta originaria di emendamento dell’art.136, consisteva in tre righe, in cui si affermava che “gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono stabilire un meccanismo per salvaguardare la stabilità dell’Eurozona nel suo insieme. La concessione dell’assistenza finanziaria prevista dal meccanismo sarà soggetta a una stretta condizionalità”.
Nella formula concordata stasera dai Ventisette sono state aggiunte cinque sole parole nella prima frase, in cui ora si legge: “Gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono stabilire un meccanismo da attivare se è indispensabile per salvaguardare la stabilità dell’Eurozona nel suo insieme”.
Va notato che “indispensabile” significa qualcosa di meno di “ultima risorsa”, e soprattutto che la formula approvata riferisce lo stato di necessità alla stabilità dell’Eurozona, e non al rischio di insolvibilità dello Stato da ‘salvare’ con l’Esm.
I tedeschi volevano anche inserire nell’emendamento al Trattato la condizione di decidere l’attivazione del meccanismo all’unanimità degli Stati membri che ne faranno parte, ma su questo punto non sono stati ascoltati dagli altri leader dei Ventisette.
Loc
© riproduzione riservata