Vertice Ue/ Zapatero e il Pse spengono la stella di Blair


Bruxelles, 29 ott. (Apcom)
– Sembra (ma in politica non bisogna
mai dire mai) che la stella di Tony Blair che qualcuno (Gordon Brown) voleva far brillare sulla poltrona di Presidente permanente dell’Ue si sia spenta definitivamente oggi a Bruxelles.

A coprire la luce sono stati i socialisti europei, i leader del Pse riuniti prima del Vertice Ue in corso nella capitale belga. Per loro parla, in un’altra sede a Bruxelles, il premier spagnolo Jose Luis Zapatero, il quale spiega che “il Pse è orientato verso la carica di Alto rappresentante dell’Unione per la politica estera”. E quella non è la poltrona a cui il laburista Blair aspira.

I socialisti europei puntano dunque, come disse subito dopo le elezioni il loro capogruppo all’Europarlamento Martin Schulz alla poltrona di ministro degli Esteri, più legata nella sua attività al Parlamento, secondo il Trattato di Lisbona, e più ricca di potere reale, anche se all’apparenza meno prestigiosa della carica di Presidente permanente.

Il premier britannico Brown ancora nel primo pomeriggio, mentre Zapatero annunciava la decisione del Pse, sosteneva la candidatura di Blair, ma la sua voce è apparsa davvero isolata, un grido coraggioso forse, ma per un obiettivo a cui oramai non crede nessuno. I diplomatici europei oggi a Bruxelles oramai storcono la bocca e non commentano neanche le chances dell’ex premier britannico.

Contro di lui hanno giocato più i suoi compagni di famiglia politica europea che il centrodestra. A Blair gran parte della sinistra non ha mai perdonato il fatto di essere stato tra i promotori della guerra in Iraq, una scelta che ha messo in crisi tutta la sinistra europea, e il cui prezzo qualcuno ancora paga.

A Bruxelles, all’Europarlamento, qualcuno a sinistra domanda oggi “ma perchè, Blair è un esponente del Pse?”.

Gli oppositori esterni attaccavano invece l’ex premier britannico perchè ritenevano che non fosse abbastanza europeista, fatto dimostrato dal rifiuto di Londra di aderire alla moneta unica, all’accordo di Schengen sulla libera circolazione delle persone, di aver chiesto e ottenuto opt-out dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue.

In più contro Blair ha giocato anche il suo carisma, la sua immagine di politico forte e noto in tutto il mondo. Il ritratto di un uomo che avrebbe potuto fare ombra a molti leader europei ora in carica, alcuni dei quali non vogliono vedere un’Europa troppo forte.

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