Vestiti rispettosi della salute Al Fiorini analizzano le etichette

BUSTO ARSIZIO Ci sono perfino capi d’abbigliamento che «non si possono lavare né stirare»: a smascherare le indicazioni assurde presenti su molte etichette sono stati gli studenti dell’istituto tecnico di moda e del liceo del Fashion Olga Fiorini, che hanno analizzato nel dettaglio i cartellini, per verificarne la correttezza.

Con loro gli alunni dell’indirizzo tessile dell’Isis Newton di Varese, che oggi sono stati ospiti nella sede della scuola bustocca in via Costa per una mattinata dedicata allo studio delle etichettature del vestiario, nell’ambito del progetto Dress Care, promosso con lo scopo di incentivare la produzione di capi rispettosi della salute. Progetto finanziato dall’Unione europea e portato avanti dall’associazione di aziende tessili NewTex, dal Comune di Busto, dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) e dalla provincia di Bari, con la partecipazione di Confindustria e del polo TexSport, che produce capi d’eccellenza per sportivi, rappresentato stamattina dal manager Gabriele Fossati.

La diffusione di prodotti di qualità passa anche dalla capacità degli acquirenti di leggere le etichette per «controllare che le informazioni fornite al consumatore siano rispettose delle norme attuali», spiega Ezio Molinari, del laboratorio di analisi tessili LT, che ha fornito ai ragazzi tutte le indicazioni necessarie per mettere sotto la lente d’ingrandimento i cartellini. Gli studenti, come riferisce Elio Turri, insegnante dell’istituto Fiorini, «hanno così potuto prendere in esame le etichette dei capi contenuti nel proprio guardaroba, trovando diverse anomalie, indicazioni scorrette o ingannevoli, riguardanti per esempio la provenienza del prodotto». Allo stesso tempo, hanno potuto verificare l’ottima qualità del vestiario messo a disposizione per questo scopo dai negozi di Busto Arsizio, in particolare Zeus e Marina Rinaldi.

Dopo l’incontro di oggi, il lavoro dei futuri stilisti dell’istituto tecnico e del liceo Fiorini continuerà a concentrarsi, sotto la guida dei docenti Turri e Raffaella Maini, su un’analisi tecnica e stilistica del prodotto, mentre i ragazzi dell’Isis varesino, coordinati dall’insegnante Lucia Tonda, si dedicheranno soprattutto all’analisi scientifica del tessuto.
Il laboratorio di stamane ha infine trattato il tema dell’abbigliamento ecosostenibile, nell’ambito della Road Map di Greenpeace: come osserva ancora Molinari, «la sostenibilità non dev’essere solo un’ideale, ma si deve tradurre in un’attenzione concreta all’ambiente e al consumatore».
Luca Girardi

p.rossetti

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