VARESE – Vacanze e viaggi nuziali prenotati con acconti da migliaia di euro, e poi saltati a ridosso della partenza, con i soldi spariti nel nulla. Diversi gli episodi denunciati dai clienti di un’agenzia di viaggi di Varese, fino ad arrivare all’arresto della titolare.
La donna, di 39 anni, è stata condannata a 3 mesi di reclusione – con 100 euro di multa – per un singolo contratto riguardante un matrimonio, organizzato poco prima della chiusura dell’agenzia, gravata da problemi economici, ma assolta per tutti gli altri fatti denunciati. La sentenza è del Tribunale di Varese, che ha in parte accolto la tesi del difensore dell’imputata, l’avvocato Marco Mainini. Il pubblico ministero Antonia Rombolà aveva invece chiesto un anno e sei mesi di reclusione, più 120 euro di multa, dopo aver ricostruito minuziosamente tutti gli episodi denunciati alle forze dell’ordine nel 2018. Cuba, Stati Uniti, Messico: la donna, secondo le accuse, incassava acconti e saldi definitivi del valore di migliaia di euro, e quando mancava poco alla partenza, introduceva ai clienti delle problematiche, spesso legate a ritardi nelle operazioni bancarie per saldare i pagamenti con il tour operator, che compromettevano la partenza.
A quel punto potevano essere proposte soluzioni di viaggio alternative, dietro il versamento di altre somme di denaro, poi mai restituite, ha sottolineato il pm nella sua requisitoria, affermando che l’imputata “rappresentava al cliente una falsa realtà. Introitava i soldi, ma non forniva i servizi”. Quei servizi, seppur con varie difficoltà, venivano invece forniti, stando alla versione del difensore della donna, che ha fatto riferimento alle proposte risarcitorie della sua assistita ai clienti per rimediare alle mancate partenze, e alle proposte di viaggio formulate sempre per far fronte all’annullamento dei pacchetti iniziali: “Di tutte le parti lese, solo due non hanno usufruito dei viaggi”, ha evidenziato il difensore, respingendo così la teoria della truffa.
E poi ancora, su una partenza saltata per un presunto uragano: “Basta andare su internet – ha aggiunto il legale – per verificare che l’uragano ci fu davvero, e che tanti voli furono sospesi”. E infine c’è il programma per il viaggio di matrimonio relativo all’unico episodio per cui la donna è stata condannata. Programma che, ad un certo punto, dopo il pagamento di acconti importanti, era stato preso in carico da una collega della donna finita a processo – ha specificato l’avvocato – subentrata con una nuova società dopo la chiusura dell’agenzia. E “il matrimonio si svolse in modo regolare”.