Francesco Messina, ex questore di Varese e attualmente prefetto di Padova, è al centro di un’indagine della Procura di Padova per presunto peculato. L’accusa riguarda l’uso improprio di mezzi e personale della Prefettura per scopi personali, con sprechi di risorse pubbliche. Nello specifico, l’inchiesta si concentra sull’utilizzo dell’auto di servizio e degli autisti per viaggi non istituzionali, che sarebbero avvenuti tra il luglio 2023, periodo del suo insediamento a Padova, e i mesi successivi.
Le indagini, iniziate alcuni mesi fa, stanno passando al setaccio i movimenti di Messina, con una ventina di trasferte già sotto esame da parte della Procura. Questi viaggi, che avrebbero toccato diverse regioni italiane, dalla Lombardia alla Campania, avrebbero causato un danno erariale di diverse migliaia di euro. I costi contestati includono spese autostradali, carburante, indennità straordinarie, pernottamenti e pasti.
Gli autisti coinvolti sarebbero già stati ascoltati dagli inquirenti come persone informate sui fatti, e non si esclude che altre testimonianze possano emergere nei prossimi giorni. Il quadro che emerge dalle indagini è quello di un uso ripetuto e sistematico di risorse pubbliche per viaggi privati, in aperta violazione delle norme vigenti. Messina, che vanta una lunga e prestigiosa carriera, è stato questore in diverse città italiane, tra cui Varese, Caserta, Perugia e Torino, oltre a ricoprire importanti incarichi alla Direzione centrale dell’Anticrimine e, più recentemente, come prefetto di Padova.
La posizione di Messina è ora oggetto di particolare attenzione da parte della Procura, e l’ex questore sarà interrogato nei prossimi giorni per chiarire le accuse mosse contro di lui. Il Consiglio dei Ministri ha già deciso di trasferire Messina, mettendolo a disposizione in materia di prevenzione amministrativa antimafia, e nominando al suo posto Giuseppe Forlenza come nuovo prefetto di Padova. Il 18 settembre scorso, Messina ha presieduto quello che potrebbe essere stato il suo ultimo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica a Padova.
L’indagine è destinata a far luce su un uso discutibile dei mezzi istituzionali da parte di Messina, che potrebbe essere solo la punta dell’iceberg di una gestione quanto meno controversa delle risorse pubbliche.