Fabio Giboli, il medico dentista varesino partito la scorsa settimana, ha concluso, come da programma, il tratto portoghese del Cammino di Santiago ed è giunto alla cattedrale dedicata a San Giacomo, meta di tutti i pellegrini. Giboli ha camminato per tutto il percorso indossando la maglietta di Aiuto Bambini Betlemme, l’associazione che sostiene il Caritas Baby Hospital, la quale ha una sede anche a Varese. Il dentista varesino ha coperto a piedi i quasi cento chilometri che separano Vigo, in Portogallo, dal capoluogo della Galizia.
«Viaggiare da solo – ha raccontato Fabio Giboli al suo arrivo – ti permette di guardarti dentro ed uno stimolo a cercare di migliorarti». Non soltanto una prova fisica, ma anche spirituale, quella che ha affrontato il dentista di Varese nel suo pellegrinaggio a piedi. «Nonostante la stanchezza fisica che andava aumentando di giorno in giorno – ha proseguito il medico – indossare la maglietta di Aiuto Bambini Betlemme mi dava la forza per continuare il cammino e raggiungere la meta finale».
Durante il suo cammino, Giboli ha vestito la maglietta dell’associazione che ha sede anche a Varese, nel convento dei Frati Cappuccini di viale Borri, per sostenere con la sua testimonianza l’ospedale pediatrico di Betlemme.
«Confidiamo – ha detto Luigi Vassanelli, presidente dell’associazione Aiuto Bambini Betlemme – che l’iniziativa intrapresa dal dottor Giboli serva a far conoscere il più possibile, l’attività medica del Caritas in Terra Santa, la sua unicità a servizio del tanti bambini malati e il messaggio di pace che ogni giorno si impegna a realizzare». Ancora troppo poche persone conoscono questa bellissima realtà che si trova a Betlemme; il Cbh ha sede in Terra Santa ed è punto di riferimento per un’area
in cui abitano circa trecentomila bambini, privi di una reale possibilità di assistenza sanitaria. Nella regione, il Caritas Baby Hospital rappresenta una struttura insostituibile, l’unico ospedale in grado di coinvolgere anche le madri nella cura dei figlioletti malati. I numeri forniti dalla stessa associazione, testimoniamo meglio di qualunque parola, l’importanza di questo ospedale, dove nel 2016, sono stati visitati e curati oltre 46 mila bambini. Negli ottantadue posti letti a disposizione nei vari reparti, sono stati ricoverati e accolti quasi cinquemila piccoli degenti, mentre sono state complessivamente più di 12.300 le notti in cui sono state accolte anche le madri dei piccoli malati. L’associazione tiene a ricordare che l’ospedale di Betlemme non gode di alcun sostegno pubblico, ma realizza le proprie attività e i propri progetti esclusivamente grazie a donazioni di privati, parrocchie e associazioni.
In Italia, si occupa di promuoverne le attività e la raccolta di fondi proprio l’associazione Aiuto Bambini Betlemme, che ha la sua sede centrale a Verona e da un paio d’anni una filiale anche a Varese. Il viaggio intrapresa da Fabio Giboli aveva proprio lo scopo di accendere i riflettori su questa bellissima realtà; missione compiuta.