Viareggio/ Strage, il perito dell’accusa: è stato il picchetto

Firenze, 15 ott. (TMNews) – Mentre deragliavia lungo i binari della stazione ferroviaria di Viareggio, la prima cisterna del convoglio che conteneva Gpl, trascinandosi per terra, fu squarciata da un picchetto di segnalazione che non avrebbe dovuto essere in quel punto. E’ questa la conclusione più importante cui è giunto il consulente della Procura di Lucca, Paolo Toni, che ha depositato ieri, secondo quanto riporta ‘La Nazione’, un dossier di 450 pagine.

Vi si ricostruisce quello che sarebbe accaduto il 29 giugno 2009, e le cause dell’incendio che portò alla morte di 32 persone. Per il consulente dell’accusa, persistono dubbi sulla manutenzione dei vagoni effettuata nel 2008: la cricca, vale a dire la frattura dell’assile doveva essere vista all’epoca perché la ruggine aveva eroso quel pezzo, che poi ha ceduto determinando il deragliamento del treno merci.

La perizia confermerebbe quindi l’ipotesi investigativa portata avanti dai magistrati di Lucca, che indaga su 38 persone e sei società, tra cui l’ad di Trenitalia, Mauro Moretti. Nei prossimi giorni anche i vari periti, della difesa e di parte civile, depositeranno le loro documentazioni. La più attesa è quella a cui stanno lavorando i periti nominati dal Tribunale. Il 2 novembre tutta la documentazione tecnica verrà discussa dinanzi al Gip nell’ambito di una mega udienza in programma al Polo fieristico di Lucca.

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