Viggiù difende i suoi frontalieri

Un sito internet, ilfrontaliere.it, e la volontà di tutelare e mettere al centro dell’azione amministrativa proprio i viggiutesi impiegati oltre confine.

Del resto i numeri parlano chiaro. Su 5.300 abitanti, 800 sono frontalieri: questo è Viggiù. Comune in cui, ogni anno, arrivano nelle casse quasi un milione di euro di ristorni dell’imposta alla fonte prelevata in Svizzera ai frontalieri.

Ecco perché “Vivo il paese-La persona al centro”, lista civica che si presenta alle prossime elezioni comunali, ha organizzato venerdì sera, insieme all’associazione culturale Rinascimente, l’assemblea pubblica dedicata ai frontalieri.

Spazio in cui, in un periodo di forti tensioni come questo, si è fatto il punto della situazione. Perché i ristorni sono sotto attacco.

La discussione, così, ha riguardato la stretta attualità. Comprese le conseguenze dei cambiamenti che si profilano per i frontalieri, anche in seguito all’introduzione dei contingenti decisa dalla Svizzera.

Ma non solo. Perché tra gli obiettivi programmatici di “Vivo il paese”, che alle prossime elezioni candida , attuale vicesindaco di Viggiù, c’è la realizzazione di una serie di servizi a favore del frontaliere, con particolare riferimento ai residenti.

Partendo dalla creazione di un sito internet, già operativo, per fornire informazioni aggiornate in merito agli obblighi fiscali, specificando le novità normative e passando per la realizzazione di uno specifico sportello comunale a Viggiù. Senza dimenticare trasparenza e informazione diretta ai frontalieri su ciò che viene fatto con i loro ristorni.

«Puntiamo anche a sviluppare – hanno chiarito i promotori – servizi online come la stampa dei certificati, in modo che dal sito comunale sia possibile far fronte alle principali richieste del datore di lavoro svizzero, ad organizzare assemblee pubbliche periodiche con esperti delle tematiche dei frontalieri».

E soprattutto «a farci carico a livello regionale e nazionale di tutte le problematiche che i nostri cittadini affrontano quotidianamente oltre confine», concludono.

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