TRADATE Dopo più di tre anni di attesa e una lunga sequela di polemiche, per Villa Centenari potrebbe essere la volta buona. Sono infatti ripresi i lavori nel giardino della storica villa comunale di Abbiate Guazzone, e il sindaco Stefano Candiani assicura che per il mese di giugno i cancelli saranno finalmente aperti.
«Ci sono state difficoltà che non ci hanno consentito di terminare entro i termini inizialmente auspicati – spiega Candiani – ma ora i lavori arriveranno a termine.
Anche le circostanze non ci sono state favorevoli: il crollo del muro laterale non ci ha aiutato. Al momento non verrà ricostruito integralmente. Al suo posto verrà eretta una rete: davanti pianteremo una siepe. Solo il lavoro di rifacimento del muro costerebbe 70 mila euro, una cifra che non ci possiamo permettere».
«Sul lato destro del giardino sono iniziate le piantumazioni – prosegue Candiani – l’irrigazione è stata completata e nelle prossime settimane verranno installati i giochi per bambini. Sul lato sinistro si sta lavorando al muro, poi si procederà con le piantumazioni e, infine si provvederà alla semina del prato. Si lavora dall’alto a venire verso la strada e tutto sarà terminato entro fine aprile». Secondo il sindaco, il giardino sarà disponibile nel mese di giugno: «Chiaramente non si potrà ancora calpestare il prato che avrà bisogno di una fase di assestamento – premette – Potranno essere percorsi i vialetti, si potranno utilizzare i giochi, mentre in autunno sarà possibile salire anche sul prato».
«Molto dell’effetto scenico del nuovo giardino lo si godrà nei prossimi anni – precisa il sindaco -. Adesso infatti verranno piantati alberi da vivaio, non avremo querce secolari e alberi di 20 metri. Ma fin da subito i tradatesi potranno riavere uno spazio a cui hanno dimostrato di tenere parecchio».
In questi tre anni di chiusura del parco sono state ingaggiate vere e proprie proteste pubbliche, prima da Legambiente, poi da semplici cittadini, che chiedevano il perché di tanta lentezza nell’esecuzione dei lavori. Le scadenze e i termini sono stati più volte disattese, così era cresciuto il disappunto per una chiusura priva di senso.
Alessandro Madron
e.romano
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