C’è un solo risultato a disposizione, ma non è detto che sia un male, anzi. Domenica prossima a Motta di Livenza (ore 16) la Varesina sarà costretta a battere la Liventina Gorghense per conquistare una storica promozione in Serie D.
Rossoblù con le spalle al muro, insomma, dopo il pirotecnico 3-3 maturato all’andata al “Comunale” di Venegono. «Un risultato – spiega Massimiliano “Max” Di Caro, centrocampista della Varesina – che ci obbliga a giocare per vincere: ma è proprio questa la cosa che ci viene meglio. Ovviamente non sarà una gara semplice, ma siamo anche consapevoli che il successo è alla nostra portata. Dovremo interpretare la gara in maniera intelligente: attaccando, ma senza prestare il fianco a una squadra che ha nella fase offensiva il proprio punto di forza».
Domenica però bisognerà evitare di regalare un tempo agli avversari, com’è successo all’andata: «Sentivamo molto la partita, e in effetti l’approccio non è stato dei migliori – conferma Di Caro – ma va anche detto che nella ripresa abbiamo sfoderato una reazione eccezionale, dimostrando di avere cuore e attributi: in quanti, dopo lo 0-2, avrebbero scommesso su una nostra rimonta? Invece siamo riusciti a recuperare non solo quel doppio svantaggio, ma anche il successivo 2-3, che avrebbe ammazzato pure un toro. Del resto – aggiunge il centrocampista rossoblù – ci sarà un motivo se a Venegono abbiamo perso una sola partita in cinque anni, quella col Trezzano. Nell’intervallo Cristian Caon ci ha detto: vi assicuro che può ancora succedere di tutto, se facciamo un gol si riapre la partita: e così è stato».
Al “Samassa” di Motta di Livenza la Varesina non potrà contare sugli squalificati Tino e Constantin: «Assenze sicuramente pesanti, ma io credo tantissimo nel nostro gruppo: chi li sostituirà, farà sicuramente bene – garantisce Di Caro – Mi fa piacere che lo stesso Tino, subito dopo la partita di domenica, ci abbia detto: “Ragazzi, la Varesina non è Tino, né Constantin, né Di Caro né qualsiasi altro giocatore: la Varesina è una squadra forte, che per tutta la stagione ha dovuto fare i conti con diverse assenze,
alle quali ha sempre sopperito con il cuore e la voglia di chi ha giocato di meno. Sono convinto – continua Max Di Caro – che questo gruppo abbia delle risorse infinite: crederci è doveroso. Di più: è nel nostro dna». Allora sotto con l’ultima battaglia, la più importante: «Faremo di tutto per raggiungere l’obiettivo: lo dobbiamo a noi stessi, alla società che non ci ha mai fatto mancare niente, e ai nostri tifosi».