LAVENA PONTE TRESA Ferito seriamente da un paio di fendenti sferrati da una 35enne brasiliana residente nel Canton Lucerna, in Svizzera. Per questo un uomo di 36 anni del Varesotto, residente in un comune della fascia di confine, è ricoverato in ospedale a Bellinzona, in condizioni serie ma non in pericolo di vita. L’episodio è avvenuto martedì mattina, verso le 10.15, nel parcheggio dell’area di servizio Marché, di Bellinzona Nord, lungo l’autostrada svizzera A2. Tutto è successo all’interno di un’auto di grossa cilindrata, una Bmw, con targa italiana, di proprietà del varesotto ferito.
A bordo c’erano, infatti, secondo una prima ricostruzione il 36enne e la 35enne brasiliana. Quest’ultima dopo un’accesa discussione ha preso un coltello e inferto almeno due colpi contro l’uomo, ferendolo a un braccio e all’addome. Poi è fuggita su un’altra auto con targhe svizzere, a bordo della quale c’era un altro uomo. Il ferito, che lavora in Ticino come responsabile di una società privata di sicurezza, è però riuscito ad uscire dall’auto e chiedere aiuto al personale del ristorante.
Trasportato in ospedale, al “San Giovanni” di Bellinzona, ha riportato ferite giudicate gravi, ma la sua vita non è in pericolo. Immediata è scattata così la caccia alla donna che insieme al complice è riuscita per diverse ore a far perdere le proprie tracce. La svolta investigativa è arrivata però nel cuore della notte sulla base della descrizione fornita da una testimone oculare e dalla stessa vittima. L’autrice dell’accoltellamento, residente nel Canton Lucerna, è stata infatti fermata proprio nei pressi della sua abitazione grazie alla collaborazione tra la polizia cantonale ticinese e i colleghi dei cantoni Uri e Lucerna.
Ancora sostanzialmente tutto da chiarire il movente del tentativo di omicidio. L’ipotesi più accreditata parla infatti di motivi passionali dietro l’aggressione a colpi di coltello. Ma potrebbe esserci anche dell’altro. Non è infatti escluso, come riportato dai quotidiani ticinesi, che l’episodio possa ruotare attorno al mondo della prostituzione. A sostegno di questa ipotesi, che al momento non è altro che un’indiscrezione tutta da confermare, c’è però il fatto che nelle indagini sia stato coinvolto anche il distaccamento “Teseu” che si occupa appunto di tutto quanto è legato al mercato del sesso. Ora spetta alla procuratrice pubblica Rosa Item fare luce su quanto successo. Anche se al momento mancano ancora diversi tasselli: non c’è ancora nessuna traccia del coltello usato dalla donna e del secondo uomo.
b.melazzini
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