Viva il voto alle donne. Che unisce gli avversari

La ricorrenza - L’incontro tra Galimberti e Orrigoni c’è stato alla celebrazione del suffragio universale

– Il voto alle donne unisce i due grandi avversari. Alla fine l’incontro tra Davide Galimberti, candidato sindaco del centrosinistra, e Paolo Orrigoni, candidato sindaco del centrodestra, c’è stato.
Ed ha avuto luogo in largo Resistenza, dove verso le 9.30 di ieri le candidate donne di diverse liste si sono riunite per celebrare non solo il 70esimo anniversario non solo della Repubblica, ma della prima volta che le donne in Italia hanno votato. Il richiamo di Galimberti ha avuto successo: la piazza era piena di donne,

che hanno ricordato con orgoglio come 70 anni fa potevano finalmente vedersi riconoscere il diritto di esprimere il proprio voto. In un momento, tra l’altro, determinante per la storia d’Italia. Ovvero la nascita della Repubblica, dopo la fine della seconda guerra mondiale, che aveva devastato il nostro Paese.
«Sono contento che questa iniziativa sia stata apprezzata anche da altri candidati sindaco – ha commentato Galimberti – una cosa importante, la dimostrazione del fatto che le donne devono assumere sempre di più protagonismo. E la mia giunta sarà composta al 50% da donne».
Era presente anche il candidato sindaco di Varese Futura Flavio Pandolfo. Per celebrare la ricorrenza hanno preso la parola alcune delle candidate in corsa: Maria Paola Cocchiere della Lista Davide Galimberti, Laura Dongiovanni della Lista Paolo Orrigoni, Alessia Berton di Varese Futura e Francesca Coffano di Progetto Concittadino. Era presenta anche Barbara Cirivello, anche lei di Progetto Concittadino. E non mancavano nemmeno i candidati democratici Andrea Civati e Luca Conte e il candidato della Lista Davide Galimberti Agostino De Troia. Anche se le protagonista sono state le donne. «Non basta ricordare – ha detto Cocchiere – un fatto deve insegnare nel contesto attuale». «È importantissimo – ha sottolineato Dongiovanni – che le donne vengano valutate e rivalutate anche nelle società dove non sono considerate».
Berton ha raccontato di due donne, provenienti dal Sessantotto, che le hanno detto che non sarebbero andate a votare. «Non possiamo permettere che queste cose vadano perse nel vuoto, abbiamo un dovere morale» ha sottolineato. E Coffano: «Le donne sul lavoro, quando decidono di avere un figlio, sono ancora penalizzate. Bisogna lottare per questo diritto e fare in modo, per la genitorialità, che uomini e donne abbiano la parità, e si alternino per la crescita del figlio».