BUSTO ARSIZIO Yamamay campione d’inverno, imbattuta e a punteggio pieno: set vinti 33, persi 4, punti su Urbino seconda 6, su Villa terza 7. Sensazione di dominio.
Coach Parisi, che la squadra fosse fatta bene era intuibile, ma così bene no.
La prudenza era d’obbligo perché la palleggiatrice, pur con le garanzie del caso, era da valutare e si sapeva sarebbe arrivata solo alla quarta giornata. Serviva il conforto del campo.
Gioire è bello e quasi facile, decidere come ripartire magari meno: parentesi chiusa e via con ancora più grinta?
È dal costruito che si riprende. Abbiamo consolidato il modo nostro di essere e avuto una conferma: se si esprime in determinati modi, la squadra dà il massimo. Se, invece, parentesi chiusa vuol dire «basta!», sono d’accordo. Abbiamo fatto e siamo dove siamo: che si guardi a un gennaio di partite decisive, in Cev e Coppa Italia.
Esistono margini di miglioramento?
Individuali e collettivi: quanto ampi non so, ma credo importanti. L’impatto di Lloyd è stato positivo, anche umanamente, ma l’affiatamento può crescere, come la valorizzazione della profondità del roster. Questo dipenderà da me e da come agirò: la cosa bella è che mi diverto, ho piacere a stare in palestra.
Yama capace di soffrire, con tenuta mentale enorme e difetti minimi.
Ci sono, vengono limitati dal modo di stare in campo: giovedì, esempio, qualcuno si aspettava una Busto paga del primato già sicuro, invece le motivazioni sono rimaste alte. Un modo di vivere che ci accompagna dall’inizio.
Un pompiere come lei cosa se ne fa dell’etichetta di favorito?
Si fatica per raggiungere determinate posizioni, ora dobbiamo solo essere forti e fare fronte: in A1 è la prima volta per tutti noi, importante l’ambiente resti sereno. È giusto i tifosi abbiano richieste sempre più alte, conta la nostra consapevolezza sulla strada da seguire, conta la voglia di costruire il buono in sintonia con i piedi per terra.
La concorrenza?
Ci sono avversarie con difficoltà che supereranno, vedi Villa, Bergamo o Modena. Altre in crescita come Piacenza e Novara. Quella di adesso è una falsa classifica spezzata.
La pausa?
Condizionata da Conegliano. Lunedì 2 gennaio ci ritroviamo come se si giocasse il 6. Nessun carico atletico, ora serve brillantezza.
Un solo accenno alle singole: Giulia Pisani baby-veterana.
Esuberanza da tenere a freno. So di poter contare su questo suo modo di essere, come atleta e persona. Però qui è giusto fare il pompiere: va bene tutto, ma è molto giovane e si vede. Va educata, stimolata e frenata. Tocca a me, mi diverto.
Samuele Giardina
s.affolti
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