PERO (MI) – Aria pesantissima alla Whirlpool, dove i dipendenti, allarmati dalle notizie che si rincorrono su una “fuga” della multinazionale americana dall’Europa, con una cessione di tutti gli stabilimenti produttivi del continente che sarebbe già programmata e calendarizzata, vogliono conoscere il loro destino.
Pesano come macigni gli annunci della società di Benton Harbor di una non meglio specificata revisione del piano industriale per l’area EMEA e, soprattutto, la mancata apertura di un tavolo di confronto, con il Ministero dello Sviluppo Economico che finora è rimasto passivamente a guardare, nonostante le richieste del sindacato dei metalmeccanici.
La tensione nelle relazioni sindacali con l’azienda è alle stelle e il coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm ha deciso quindi di proclamare lo stato di agitazione e di convocare assemblee retribuite nei 6 stabilimenti Whirlpool in Italia a cui parteciperanno i segretari nazionali: a Cassinetta di Biandronno, dove Whirlpool produce elettrodomestici da incasso, l’assemblea è prevista per il 22 settembre prossimo.
Al di là delle strategie aziendali, a preoccupare sono i dati economici, con il calo inesorabile di volumi e un ricorso sistematico alla cassa integrazione, ma soprattutto nessuna chiarezza né sui volumi previsti, né sugli investimenti. I sindacati sono visibilmente preoccupati e, mentre le nubi su ciò che fu la gloriosa Ignis di Borghi si addensano sempre più, sconcerta il silenzio delle istituzioni.
Eppure Cazzago Brabbia è ad un tiro di schioppo da Cassinetta…