Londra, 24 feb. (TMNews) – Il tribunale londinese di Belmarsh si
pronuncerà oggi sull’estradizione di Julian Assange in Svezia,
dove il fondatore del sito di WikiLeaks è accusato di stupro e abusi sessuali. La decisione del giudice sarà importante ma probabilmente non decisiva, perchè Assange può presentare diversi ricorsi, tanto che il procedimento potrebbe andare avanti ancora per mesi. I legali dell’australiano 39enne – che ha respinto ogni addebito – si oppongono all’estradizione sottolineando il rischio che il loro assistito venga poi trasferito negli Stati Uniti, dove, secondo loro, potrebbe essere rinchiuso nel carcere di Guantanamo o addirittura condannato a morte.
Anche la giustizia federale americana ha infatti aperto un’inchiesta contro il fondatore di WikiLeaks dopo la diffusione di documenti riservati sulle guerre in Iraq e in Afghanistan e di migliaia di cablogrammi diplomatici statunitensi; al momento non è però stato presentato alcun atto di accusa formale nei confronti di Assange, nè alcuna richiesta di estradizione.
Secondo gli esperti legali tuttavia un’incriminazione di Assange da parte della giustizia statunitense è pressoché impossibile: la legge non permette di considerare WikiLeaks come un’organizzazione terroristica e il 39enne svedese, in quanto giornalista che ha agito nella sua veste professionale di ricerca delle notizie, è protetto dal Primo Emendamento della Costituzione.
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