Wikileaks/ Assange: perseguire chi incita alla violenza

Londra, 11 gen. (TMNews) – Le persone o i media che diffondano messaggi che incitano alla violenza dovrebbero essere perseguiti dalla legge: lo ha dichiarato Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, commentando la strage di Tucson nella quale sono morte sabato scorso sei persone e altre 14 – fra cui una parlamentare Democratica, Gabrielle Giffords – sono rimaste ferite.

“Nessuna organizzazione al mondo è più impegnata nella difesa della libertà di espressione di WikiLeaks, ma quando dei politici noti o dei dirigenti che si esprimono attraverso i media fanno appelli alla morte di determinate persone o gruppi dovrebbero essere perseguiti: chi lancia appelli all’omicidio condivide la responsabilità con coloro che agiscono”, si legge in un comunicato nel quale Assange esprime le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime.

“Uno stato di diritto non può tollerare che dei membri della società lancino appelli alla morte o all’omicidio di individui o gruppi”, ha concluso Assange ricordando come i componenti di WikiLeaks siano stati costretti ad adottare “delle misure di sicurezza molto severe”.

Il sito è infatti finito nel mirino della destra americana dopo la pubblicazione di documenti diplomatici riservati statunitensi, con l’ex candidato Repubblicano alla vicepresidenza Sarah Palin che aveva chiesto di trattare Assange “alla stregua di un talebano”.

(fonte Afp)

Mgi

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