Wikileaks/ Svezia annulla mandato di arresto per Assange


Stoccolma, 21 ago. (Apcom)
– La Procura di Stoccolma ha annullato il mandato di arresto spiccato nei confronti di Julian Assange, fondatore del sito Wikileaks, ricercato per aggressione e violenza carnale.

La Procura, in un comunicato diffuso sul suo sito, ha spiegato che “il procuratore capo Eva Finnè ha ritenuto che Julian Assange non sia sospettato di violenza carnale”, e che di conseguenza il 39enne australiano non è più ricercato; il comunicato conclude affermando che non è previsto alcun ulteriore commento della magistratura nelle prossime ore.

Assange aveva già respinto ogni addebito in un messaggio diffuso sul social network Twitter: “Si tratta di accuse destituite di ogni fondamento e il fatto che mi siano state rivolte in questo momento è assai preoccupante”.

La notizia della richiesta di arresto era stata riportata dal quotidiano svedese “Expressen”, e la stessa Wikileaks, in un altro messaggio diffuso su Twitter a nome del sito, spiegava trattarsi di un tabloid: “Ci aspettavamo degli sporchi trucchi, ed eccoli qua: nessuno qui è stato contattato dalla polizia svedese”.

Assange è al momento irreperibile, ma per motivi di sicurezza cambia spesso residenza presentandosi in pubblico solo in occasione delle conferenze stampa organizzate per pubblicizzare quanto diffuso dal suo sito, nel quale lavorerebbero non più di una decina di persone.

Secondo il quotidiano, Assange avrebbe abusato di due donne. Il primo episodio – stando a quanto riferito da fonti della Procura – sarebbe avvenuto sabato scorso in un appartamento di Södermalm, nel centro della capitale svedese. Lo stupro, invece, sarebbe stato commesso nella città di Enköping.

Assange si trovava in Svezia ospite dell’Associazione dei Social-democratici cristiani: nel corso di una conferenza stampa tenuta a Stoccolma aveva annunciato la volontà di pubblicare circa 15mila nuovi documenti militari riservati sulla guerra in Afghanistan.

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