MILANO – “Avendo appreso che l’evento “Wish for a baby” – il cui scopo è far “incontrare gratuitamente i migliori esperti di fertilità di tutto il mondo” per offrire servizi e informazioni sulle varie tecniche di procreazione assistita – è in programma nello stesso periodo e negli stessi spazi, con le stesse finalità di quello programmato e poi sospeso un anno fa a Milano, abbiamo depositato un ordine del giorno che invita l’Amministrazione comunale a fare chiarezza sulla manifestazione e ad attivarsi con la Questura e le Forze dell’Ordine
per evitare che venga pubblicizzata la maternità surrogata, in palese violazione della Legge italiana”. Lo scrivono in una nota Roberta Osculati, vicepresidente del Consiglio comunale di Milano, Gruppo Partito Democratico e Deborah Giovanati, Consigliera comunale di Milano e Vicecapogruppo del Gruppo Lega Salvini Premier. “Constatiamo che sia sempre più importante e necessario parlare di maternità oggi, anche nella nostra città, ma non possiamo accettare che vengano surrettiziamente passati contenuti contrari alle norme in vigore nel nostro Paese, che con l’art. 12 della Legge 40/2004 vieta e sanziona qualsiasi forma anche solo di pubblicizzazione della maternità surrogata – aggiungono -. Insospettisce il fatto che l’agenzia inglese Five Senses Media, che sta curando l’edizione milanese, sia sorta dalla liquidazione volontaria della F2F, che aveva in carico l’evento programmato e poi saltato del 2022.
Preoccupa che la stessa manifestazione realizzata a Berlino nel marzo 2023 dalla Five Senses Media abbia dato ampio spazio alla maternità surrogata, spiegando come muovere i primi passi, dove è legale, in quali Paesi costa meno, come finanziarla. Non rassicura il fatto che tra gli sponsor della rassegna in programma a Milano compaia la “community” Babble, che offre consulenze dettagliate per intraprendere il percorso di surrogazione di maternità e che nella lista delle cliniche collegate alla manifestazione ci sia il Gruppo Garavelas, che tra i servizi garantiti offre anche la maternità surrogata. Il tutto reso ancor più opaco da alcune “norme comportamentali” imposte a chi entrerà negli Studios di via Mecenate, come la distribuzione di un badge strettamente personale, il divieto di filmare e distribuire volantini, la minaccia di espulsione, la perquisizione delle borse e l’uso di scanner… precauzioni che paiono fuori luogo per un evento rivolto a persone che cercano “semplicemente” informazioni su una gravidanza”.
“Noi ci opponiamo totalmente ad una manifestazione che, utilizzando gli strumenti tipici del marketing e della pubblicità più accattivante, propone di fatto una idea di bambini trasformati in merce e del corpo delle donne in contenitore. È una grave offesa alle donne. Perciò ho rivolto una interrogazione al ministro della Salute Schillaci per chiedere: iniziative per impedire lo svolgimento della fiera ‘Wish for a baby’; se l’evento violi la legge sulla fecondazione (L.40/2004, art. 12, comma 4); se risulta che la fiera abbia usufruito di sovvenzioni dirette e indirette da parte di soggetti pubblici; se non ritenga che la fiera, pubblicizzando il mercato globalizzato di gameti e di embrioni non sponsorizzi di fatto la surrogazione di maternità”. È quanto chiede con una interrogazione al ministro della Salute la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella in relazione all’evento in programma a Milano il prossimo 20 e 21 maggio, dal titolo ‘Wish for a baby’, presentato nei siti come “primo evento gratuito interamente dedicato alla fertilità e alla genitorialità”.
“In realtà”, dice Zanella, “è una fiera della maternità in provetta e delle tecniche di procreazione assistita che si è già svolta in altre capitali europee, da Amsterdam, Parigi, Berlino, Colonia e Monaco. Ricordo che nel 2022 era previsto un evento analogo chiamato “Un sogno chiamato bébé” e che fu annullato in seguito alle proteste di molte associazioni femministe. La Gestazione per altri (GPA) ufficialmente non dovrebbe far parte della fiera ma vorremmo essere rassicurate visto che alla analoga fiera di Parigi ‘Désir d’enfant’, svolta nel settembre 2021, la Gpa era ampiamente presentata nonostante che la sua pubblicizzazione sia vietata anche in Francia. Inoltre, secondo l’organizzazione internazionale Five senses Media Ltd, promotrice dell’evento, l’obiettivo è ‘quello di fornire informazioni accurate e complete sulle diverse opzioni di genitorialità’ (sic!), rivolgendosi a chi ha appena intrapreso il percorso e a chi pensa di aver esaurito tutte le possibilità, far conoscere le più recenti tecniche di fecondazione in vitro e offrire informazioni su consulenze legali. Visto che Wish for a baby è organizzata in collaborazione con cliniche per la fertilità che dichiaratamente si occupano di surrogacy, cioè di utero in affitto, quali IVF e Babble, che assicurano gravidanze e parti garantiti, nonché banche del seme e di ovuli (disponibilità, sicurezza, varietà e costi inferiori), prenotando una ‘consulenza personale’ durante la fiera per accordarsi, sembrerebbe, anche per una surrogazione di maternità all’estero. Questo è un raggiro bello e buono della legge sulla fecondazione, perciò ci aspettiamo un intervento del ministro. Per noi gli ostacoli alla maternità, quando sono di carattere medico, vanno affrontati nella sanità pubblica, lontano da tecniche commerciali che mirano a produrre profitti”, conclude Zanella.