Yara/Cinque periti chiamati a ritradurre la frase intercettata


Bergamo, 7 dic. (Apcom)
– Il gip di Bergamo Vincenza Maccora ha convalidato il provvedimento di fermo con il quale i carabinieri avevano intercettato su una nave il 22enne operaio marocchino accusato di aver sequestrato e ucciso Yara Gambirasio disponendone però il rilascio dal carcere, secondo quanto richiesto ieri dallo stesso PM che coordina le indagini sul caso. Secondo quanto è possibile apprendere sarebbero stati cinque i periti chiamati a tradurre una frase in arabo detta al telefono da Mohamed F.

e intercettata dai carabinieri e tutti sarebbero stati concordi nel ritenere che l’uomo avesse semplicemente affermato “o mio Dio, fa che risponda”, tentando di mettersi in contatto con un uomo che sembra gli dovesse duemila euro e che non rispondeva alla sua chiamata. L’interlocutore avrebbe confermato questo dettaglio così come il datore di lavoro dell’edile marocchino avrebbe confermato che il 26 novembre, nell’ora della scomparsa della 13enne, l’uomo sarebbe stato con lui al lavoro al cantiere di Mapello. Sembra anche confermato che l’uomo non stesse fuggendo in Marocco a bordo della motonave quando è stato bloccato dai carabinieri, bensì stesse rientrando in patria in ferie.

Alp/Lux

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