Yara morta anche di stenti, abbandonata al freddo ancora in vita

Bergamo, 9 ago. (TMNews) – Un colpo alla testa con un corpo contundente, le ferite d’arma da taglio alla gola, ai polsi, alla schiena, un tentativo di strangolamento, ma anche l’abbandono al freddo, forse quando era ancora viva: sarebbero queste le cause, anzi le concause, della morte di Yara Gambirasio, la ragazzina di Brembate Sopra scomparsa il 26 novembre dell’anno scorso e ritrovata morta dopo tre mesi in un campo di Chignolo d’Isola.

Un elenco di fattori che hanno portato al decesso e che sarebbero tutti indicati e confermati dalla relazione che l’anatomopatologa Cristina Cattaneo consegnerà alla magistratura di Bergamo nei prossimi giorni. Una relazione che, però, non c’è ancora, e sulla quale il pubblico ministero Letizia Ruggeri non intende convocare nessuna conferenza stampa, “perché è comunque meglio rispettare il segreto istruttorio e mantenere il massimo riserbo”, ha detto il sostituto procuratore. Dalla relazione non ci si aspettano grosse novità rispetto agli elementi già emersi: erano cosa nota, infatti, le ferite d’arma da taglio, la lesione alla gola e la contusione alla testa.

Uno spunto di rilievo potrebbe invece arrivare in merito al luogo del delitto: gli studi dei biologi e degli scienziati che hanno affiancato l’anatomopatologa potrebbero confermare, o smentire, se la 13enne di Brembate Sopra è sempre rimasta nel campo di Chignolo d’Isola, dal momento dell’aggressione fino al ritrovamento.

Nel frattempo un’altra lettera anonima, scritta con un normografo, è stata recapitata a “L’Eco di Bergamo”: a scriverla è un sedicente assassino, che spiega di aver conosciuto Yara a settembre e di averla poi fatta salire sulla sua auto quella sera di novembre, per poi colpirla nei pressi di Mapello. La lettera è stata sequestrata ed è all’esame del Ris di Parma, ma non contiene elementi inediti rispetto a quanto pubblicato finora dai media. Potrebbe essere opera di un mitomane.
La traccia più consistente di tutte le indagini su Yara resta solo e unicamente quel Dna isolato dal Ris di Parma sugli slip della ragazzina: carabinieri e polizia proseguono nella raccolta di campioni di Dna tra i cittadini di Brembate Sopra e non solo.
Più di quattromila i profili genetici catalogati: ma un riscontro positivo non c’è.

Xbg/Cro-Cla

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