Bergamo, 13 mar. (TMNews) – Si rafforza la pista di un rituale, forse satanico, come movente dell’omicidio di Yara Gambirasio. Secondo le ultime indiscrezioni sull’autopsia, sui vestiti della ragazzina c’erano poche tracce di sangue. Come può essere che quei vestiti fossero poco macchiati se la giovanissima ginnasta ha subìto almeno sei coltellate, di cui quattro alla schiena, una al collo e una a un polso? E’ uno dei tanti enigmi di questo giallo, che rafforza ulteriormente la pista rituale, legata ad una sorta di rito di iniziazione che l’assassino avrebbe messo in atto a scopi esoterici o più in particolare satanici.
Al dettaglio del poco sangue si aggiunge un altro rilievo emerso dalla lunga autopsia dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo: le ferite alla schiena, che disegnano una sorta di X sul corpo di Yara Gambirasio, sarebbero state inferte quando la piccola non reagiva più, già tramortita, forse dal colpo in testa con una pietra, o forse perchè immobilizzata, e non è escluso che gli assassini siano stati più di uno. In più, proprio quella X, secondo alcuni esperti sarebbe un simbolo di “sacrificio
femminile” nell’ambito di un rito esoterico di carattere runico, pagano (dalle rune celtiche). Tutti questi elementi non portano assolutamente ad escludere una pista rituale, anzi tendono a rafforzarla. E l’omicidio di Yara resta un mistero. Secondo il TgCom, gli inquirenti sarebbero convinti, in parte, che l’assenza di sangue in quantità compatibile con il numero di ferite e di tagli, possa indicare che l’assassino ha sottratto dal luogo del delitto il sangue della giovane ginnasta per un rito successivo. Ma è un’ipotesi non confermata.
Gli investigatori confermano inoltre che durante le indagini i sospetti si sono concentrati e si concentrano su un furgone bianco, che potrebbe essere stato il mezzo con cui Yara è stata rapita. Ma sarebbero irrilevanti le immagini dell’auto furgonata di colore bianco che attorno alle 18,30 del 26 novembre è passata sotto le telecamere della banca in fondo a via Rampinelli.
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