Yemen/ Saleh: Protestare è un diritto, siamo paese democratico

San’a, 19 feb. (TMNews) – Uno studente è stato ucciso a colpi di
arma da fuoco e altri cinque sono stati feriti negli scontri con
i manifestanti del regime intorno all’Università di San’a. Si tratta della prima vittima a San’a dall’inizio della
contestazione contro il regime del presidente Ali Abdallah Saleh
una settimana fa, da parte dei giovani, in particolare studenti. E citato dall’agenzia ufficiale Saba, il capo dello Stato contestato ha provato a dare prova di moderazione e democrazia: lo Yemen è un paese “democratico”, ha detto. “E’ un diritto di tutti i cittadini esprimere le proprie opinioni in maniera pacifica, in modo democratico, senza bloccare le strade e uccidere nessuno”, ha aggiunto.

Un giornalista della France Presse ha visto oggi il corpo di studente raggiunto da una pallottola mentre gli scontri più violenti tra giovani e sostenitori del regime dall’inizio delle manifestazioni si stavano svolgendo nel settore della città universitaria.

I sostenitori del presidente Saleh hanno tentato di entrare in forze nella città universitaria da dove ogni giorno, da una settimana, partono i cortei che chiedono le dimissioni del capo dello stato, al potere da 32 anni. Ma sono stati respinti dagli studenti a sassate. I sostenitori del regime sono ritornati alla carica, alcuni sparando pallottole reali.

Le violenze a San’a finora avevano provocato solo feriti. La repressione delle manifestazioni è più violenta a Aden, grande città del sud del Paese, dove nove persone sono state uccise da mercoledì.

Coa

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