Washington, 1 ott. (TMNews) – Gli Stati Uniti hanno messo in guardia contro il rischio di “rappresaglie” contro i cittadini statunitensi e gli interessi del Paese all’estero dopo la morte di Anwar al Awlaqi, l’imam radicale yemenita-americano, leader di Al Qaida in Yemen. Lo ha annunciato il Dipartimento di Stato in
un comunicato, dopo che già il capo della polizia di New York aveva parlato di uno stato di allerta per l’uccisione dell’uomo ritenuto uno dei possibili successori di Osama bin Laden.
Il Dipartimento di Stato ha precisato che l’allerta “mondiale”, lanciata dopo la morte di personalità di rilievo del gruppo terroristico di Al Qaida nella penisola arabica (Aqpa), tra cui Anwar al Awlaqi, terminerà il 30 novembre. “La morte di Awlaqi, nel breve termine, potrebbe fornire a persone o a gruppi motivi per vendicarsi commettendo attentati in tutto il mondo contro cittadini o interessi americani”, ha sottolineato la diplomazia americana. “In passato, Awlaqi e altri membri di Aqpa hanno esortato a compiere attentati”, ha ricordato il Dipartimento di Stato.
Awlaqi, tra i tre terroristi “most wanted” dalla Cia, è stato ucciso ieri in Yemen. Il convoglio di auto in cui viaggiava il leader terrorista è stato colpito in una zona remota dello Yemen da missili AGM-114 Hellfire
lanciati da due droni Predator. L’operazione è stata diretta dalla Cia e condotta materialmente dal Comando congiunto operazioni speciali.
L’imam era sospettato da Washington di essere legato al nigeriano Umar Faruk Abdulmutallab, autore del fallito attentato del 25 dicembre 2009 su un aereo di linea americano.
(fonte Afp)
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